Degrado e prostituzione della zona industriale

Degrado e prostituzione della zona industriale

I primi capannoni nella zona industriale risalgono alla metà degli anni 60 del secolo scorso, sulla base di una lottizzazione privata di terreni agricoli. Non esiste un progetto unitario, nè la previsione di parcheggi pubblici, non esistono strade di collegamento interne, e lo sviluppo successivo non ha migliorato di certo la situazione, anzi le ultime amministrazioni la hanno peggiorata.

Infatti si sono autorizzate recinzioni private in aree previste per realizzazioni di rotonde stradali (dicendo che il vincolo era decaduto), si sono eliminate nel Regolamento Urbanistico strade di collegamento interne previste nel vecchio piano regolatore, e fatto ancora più strano non si è fatto realizzare un parcheggio pubblico previsto per legge in conseguenza del rilascio della concessione edilizia n. 14 del 2004.

L’intera zona industriale cade nel comprensorio di bonifica, con tutte le difficoltà ed i vincoli relativi. L’accesso dall’Aurelia e dall’autostrada avviene per mezzo di una strada ridotta ed inadatta per i mezzi pesanti, detta via Traversagna, gestita in passato dal Consorzio di bonifica ed a tutt’oggi, per la gran parte, risultante ancora di proprietà privata (per cui le periodiche riprese stradali dell’asfalto, le potature delle piante correnti lungo l’omonimo canale, la segnaletica stradale orizzontale e verticale, tutte opere che il Comune fa per l’intera strada, forse non rientrano nei parametri del consentito e forse si travalica la legittimità).

Tale area è ancora priva dei servizi essenziali, quali fogna nera ed allaccio rete del gas, e con i vincoli dell’Autorità di bacino e della Regione Toscana posti in seguito all’alluvione del natale 2009.

Nonostante ciò, oltre ad Ikea, vi sono stati degli imprenditori che hanno fatto richieste, risalenti al gennaio 2005, (stesso periodo di Ikea) per la realizzazione di diversi capannoni industriali, e non si è cercato da parte del Sindaco di allora di spianar loro la strada e di rilasciare i permessi con urgenza, ma al contrario, come si suol dire, si è mandata via l’occasione. Infatti il Sindaco ha dato un parere negativo alla costruzione di questi capannoni dopo anni ed anni di estenuanti trattative, con costi notevoli per i richiedenti, per studi tecnici, rilievi, esami geologici, progettazioni presentate e poi rimodificate su richiesta del comune, ecc., vedi risposta del 13 maggio 2011 al consigliere di Rinnovamento.

Il risultato di tutto ciò : ad oggi vi sono ettari ed ettari di terreno a destinazione mista inedificati.

La prostituzione impera. Tale area è conosciuta a livello nazionale ed internazionale per la prostituzione maschile, vedi Mozione di Rinnovamento del gennaio 2012. Molti Comuni a noi vicini, vedi Bientina, hanno emesso ordinanze per garantire al territorio il decoro, la salvaguardia ambientale, la prevenzione dai pericoli che minacciano la sicurezza urbana, la circolazione stradale, l’igiene. Tali provvedimenti, a Bientina, hanno ridotto notevolmente il fenomeno della prostituzione.

Il Sindaco di Vecchiano purtroppo non ha seguito l’esempio del sindaco di Bientina.

Ed il problema della prostituzione è ancora da risolvere.